Al mattino presto arrivano i rover e le scolte del Milano 20, Milano 52 e Busto 3 che si sono resi disponibili a “dare una mano”. Una mano… preziosa! Intanto Matteo Bergamini si mette all’opera con la macchina fotografica per documentare la giornata.
Poi, alla spicciolata, ma con tutto il materiale necessario, arriva chi deve “arredare” gli angoli tematici che saranno il punto forte del pomeriggio. Quanto entusiasmo, quanto impegno, quanta voglia di raccontare e di “donare”…. Non ci sono parole, solo una lunga scia di “grazie”!
Puntualissima, alle 9.30, una bravissima Laura Bellomi srotola con grazia il programma della mattinata. Si comincia con i saluti: Capo Guida e Capo Scout AGESCI con i responsabili regionali lombardi, la vice commissaria Regione Nord FSE, il vice responsabile lombardo MASCI, gli amici del CNGEI.
Non sono saluti formali, dovuti, perché da tutti traspare la gioia di essere presenti: grazie per aver testimoniato, insieme, il valore della fraternità scout al di là delle sigle.
E grazie alle relatrici (Federica, Rosanna e Annamaria) che hanno ripercorso la storia e la vita dell’AGI da diverse angolature.
Grazie a Chiara, Sarah e Giovanni che hanno animato con il canto gli intermezzi.
Un dono speciale è stato l’intervento di Emma Camesasca, tra le 11 prime Promesse del 14 ottobre 1945 a Milano, che racconta amabilmente, condividendo con ironia l’aneddoto del “camiciotto” (come lo chiamavano).
Durante la Messa, concelebrata da don Andrea Lotterio, don Paolo Poli e don Maurizio Rivolta, fra Alberto Casella ci fa toccare con mano il valore di un piccolo gesto che diventa seme di felicità.
Il pomeriggio è dedicato alla visita degli angoli tematici, che sono organizzati attorno a tre argomenti.
Il primo è “La storia dell’AGI”: divise e distintivi, l’esperienza Malgré Tout, la stampa associativa, la linea del tempo.
Il secondo riguarda “Il dopo AGI”: l’AGESCI, l’Associazione Italiana Guide e Scout D’Europa Cattolici, le Tracce dell’AGI.
Il terzo esplora “La storia del guidismo locale” a Bergamo, a Brescia e a Lecco.
C’è anche un fornitissimo angolo dei libri, per trovare testi preziosi e per incontrare l’autrice di Come braci sotto la cenere, un romanzo che racconta in maniera molto avvicente gli inizi romani dell’AGI.
Per chiudere la giornata: il canto “Squilla”, il rinnovo della Promessa e il “Canto dell’Addio”, non prima di aver ringraziato il rettore del Santuario don Gnocchi che ha offerto ospitalità a questo evento.
📷 Matteo Bergamini – ✍Perry, scoiattolo amico
✉️info80anniagi@tiscali.it

























