La giornata di Papa Francesco a Milano inizierà con la visita alle case bianche di via Salomone e toccherà anche il carcere di San Vittore. Non sono incontri inusuali per Francesco: lo vediamo spesso in televisione abbracciare i piccoli, gli ammalati, i poveri… Sono gesti che ci dicono uno stile di vicinanza a ciascuno che contrasta la “cultura dello scarto” di una società che spesso nasconde nell’indifferenza il volto del più debole. Sono segni che, con semplicità ma profondamente, rimandano al Vangelo, buona notizia per ciascuno. Gli incontri di via Salomone e di San Vittore però non riguardano solo il Papa e le persone che incontrerà: guardando al programma della visita del 25 marzo, siamo tutti richiamati a fare nostra l’attenzione privilegiata per i poveri. “Vi invito a lottare contro la povertà sia materiale, sia spirituale. Edifichiamo insieme la pace e costruiamo ponti” è il twitt di qualche giorno fa di @Pontifex_it Una città come Milano e tutta la realtà lombarda hanno la possibilità di rispondere a questo appello in molteplici modi: custodendo e coltivando relazioni di vicinanza (anche in risposta alla solitudine di tanti anziani), con l’accoglienza e la carità, e anche con l’impegno per il lavoro, per costruire nuovi posti di lavoro, per coltivare nuove scelte economiche in cui la logica del profitto non travolga tutti e tutto, per rispettare il creato la cui sofferenza è intimamente connessa con quella dei poveri, per la giustizia. Un invito che la “Laudato si’” rivolge a “ogni persona che abita questo pianeta”.