Pillole M&S

Pillola M&S n° 15

Il filo d’oro

In Giappone, quando un oggetto in ceramica si rompe, lo si ripara con l’oro, poiché si è convinti che un “vaso rotto possa divenire ancora più bello di quanto già non lo fosse in origine”.
I nostri nonni spesso ci hanno detto “faccio parte di una generazione abituata ad aggiustare più e più volte un oggetto, prima di buttarlo via”.

Facciamo allora un paragone: prendiamo, ad esempio, alcuni strumenti del nostro metodo oppure le nostre relazioni – sono i nostri “oggetti”, a volte crepati, a rischio rottura….

Pensiamo agli strumenti: cerchiamo di adattarli, sistemarli, ricalarli ogni volta nel nostro quotidiano, o alla prima difficoltà, alla prima “rottura” li eliminiamo cercando qualcosa di nuovo, più facile, più allettante?

E cosa facciamo con le nostre relazioni, con i nostri amici, con i nostri compagni di strada? Quando in CoCa i rapporti sono tesi e faticosi, ci rimbocchiamo le maniche e cerchiamo di ricostruirli o li lasciamo perdere, non li coltiviamo e alimentiamo più?

Quanto siamo capaci di cercare con pazienza di aggiustare le crepe con “un filo d’oro”, per rendere più saldo e più bello il nostro “oggetto”?

 

 

 

Pillola M&S n° 14

Promuovere lo scoutismo e trovare (forse) nuovi capi o rimanere in tana e rimirarci allo specchio?

Non è certamente l’unica “ricetta” per trovare nuovi capi, ma perché non provarci? Credi che nella tua parrocchia, nel tuo paese, nel tuo quartiere non ci sia nessuno che abbia mai sognato di “fare il boy scout”? Perché allora non provare a farci conoscere, a raccontare bene quello che facciamo e perché lo facciamo??

Ma … attenzione! Non basta montare una tenda, esporre qualche cartellone fatto a mano e un po’ di fotografie delle ultime Vacanze di Branco! Attenzione a come ci presentiamo: dobbiamo catturare la curiosità di chi non ci conosce, farci capire, raccontare agli altri – e non a noi stessi – cosa facciamo! Dobbiamo appassionare le persone alla nostra avventura del cambiare il mondo, comunicare il nostro entusiasmo e la nostra voglia di camminare con loro; parlare una lingua che sia comprensibile, avere uno stile che sia riconoscibile …. insomma, nel tempo di un flash dobbiamo lasciare un segno!

E se non sempre il nostro banchetto servirà a trovare nuovi adulti che vogliano darci una mano, servirà certamente a far conoscere dei capi e dei ragazzi che si spendono per rendere migliore questo mondo!!

 

 

Pillola M&S n° 13

La tua è una CoCa sana?

Non ti chiediamo se va tutto bene, se il tasso di litigiosità è elevato o meno, se finite le riunioni mai prima dell’alba, se fate almeno due uscite di CoCa ogni anno, se tutti rinunciano a morose e amici e non mancano mai, se avete scritto un Progetto Educativo di almeno 50 pagine, con statistiche dettagliate e profonde analisi sociologiche del vostro territorio ..….

Niente di tutto questo.

Ti chiediamo solo di riflettere se insieme alla tua Coca riesci ancora a vedere il bello che c’è intorno a te e se, quando proprio non ce la fai da solo, quando di bello ti sembra non ci sia proprio niente, senti che la tua CoCa ti può aiutare a spalancare di nuovo gli occhi e stupirti delle meraviglie che ci sono intorno…

 

 

Rimedio M&S n° 1

Io appartengo all’AGESCI 

A partire da Capo Scout e Capo Guida, passando per il Comitato Nazionale, Consiglio Nazionale e Consiglio Generale e via via attraversando tutti i livelli associativi, incontriamo tanti volti e tante storie: ma TUTTI quanti sono lì solo per me Capo e – ovviamente – per i “miei” ragazzi.
E se rovesciamo la frase scritta sopra, io Capo sento di appartenere a questa associazione, di essere l’ombelico di questo meccanismo, consapevole che il mio servizio è il fulcro, così come la struttura intorno è l’involucro che ne garantisce il funzionamento.
Ne sono davvero consapevole?
La mia Co.Ca. si percepisce come centro dell’associazione?
La mia Zona è un supporto essenziale alla qualità dell’azione educativa e luogo di crescita e confronto generativo per me e la mia Co.Ca.? 

…. e se non è uscito un SI convinto alle domande qui sopra, bisogna andare un po’ più a fondo della questione. Non credi?

 

 

Pillola M&S n° 12

Dall’equilibrio (precario) alla creatività (selvaggia)

Se ripensiamo ai maghi e agli inventori delle fiabe, incontriamo personaggi folli e sognatori, che, partendo da ingredienti certi e conosciuti, sperimentavano nuove formule e, a volte in modo inaspettato, inventavano nuove pozioni o macchinari incredibili.

Non erano certo persone ferme, tronfie del loro equilibrio (seppur costruito a fatica), persone che si negavano o nascondevano dietro a fragili paraventi, persone che si adattavano alle situazioni. 

Erano spesso persone di poche parole, con lo sguardo al futuro, con la certezza che il domani sarebbe stato fantastico ed elettrizzante, perché anche grazie al loro sperimentare, alla loro determinazione nel mantener vivo il lume della ricerca, tutti avrebbero prima o poi beneficiato delle loro scoperte.

Non rifugiamoci nelle sole parole, ma continuiamo a cercare e sperimentare soluzioni creative e possibili, da applicare alle nostre realtà complesse …

 

Pillola M&S n° 11

La relazione e la fatica

RELAZIONE è un termine troppo usato (e abusato), tanto che a volte ne abbiamo perso la bellezza del suono, del sapore, del colore e delle immagini che evoca: sorrisi e risate del cuore, dolcezza e sapori intensi, colori vividi e pieni, scambi, contaminazioni, arricchimento, …

Ma ognuno di noi arriva all’incontro con la sua valigetta colma, con il suo zaino a volte molto pesante, troppo pieno di fatiche quotidiane che ci accompagnano, e a volte ci opprimono un po’. Così la relazione è subita, imposta, è un fardello che non siamo disposti a portare.
E allora perché l’incontro e la relazione siano davvero colorate e saporite, l’atteggiamento deve in ognuno essere quello di chi rispetta la fatica dell’altro e relativizza la propria e non di chi usa la “sua” fatica quasi come un alibi e uno strumento di difesa dall’altro. C’è relazione VERA solo quando anche la fatica viene condivisa e raccontata, quando con trasparenza e umiltà ci si mette in gioco, disposti a perdere un pezzo di certezze, ma certi di uscirne con un grande arricchimento interiore, un senso di leggerezza pervasivo e un sorriso negli occhi e sulle labbra!

 

pillola s10Pillola M&S n° 10
Parliamo ancora di CONDIVISIONE

Sì, perché sembra che l’attenzione, la cura, l’attaccamento al proprio “orticello” sia il motore di troppe dinamiche associative!
Fare analisi, pianificazioni e programmi insieme agli altri richiede più tempo e maggior fatica. Lo sforzo della condivisione, della ricerca del consenso e del compromesso, ma anche dell’ auto-critica, del confronto, della messa in discussione delle proprie convinzioni richiede disponibilità, attenzione all’altro, valorizzazione dell’altro e del suo pensiero e la capacità di fare un passo indietro per ottenere il bene comune.
E, come detto in una pillola già assunta, implica farsi carico dell’altro….
Ma solo sperimentando nuovi tipi di innesto e immaginando nuove contaminazioni con l’orto del mio vicino, avrò frutti più ricchi e saporiti, avrò varietà di prodotti e vedrò il fiorire di nuove opportunità, altrimenti non perseguibili.
Chi ha orecchie per intendere ….

  

 pillola s9Pillola M&S n° 9
MARMELLATA insapore o MACEDONIA gustosa e colorita?

Come far sì che le diversità presenti nei nostri gruppi siano occasione di arricchimento per tutti? Come evitare il rischio di un appiattimento, di un amalgama senza senso, di una marmellata senza gusto e dove i singoli sapori sono eclissati?

Come favorire il confronto, la crescita di ciascuno, la nascita di un contesto dove ognuno sia valorizzato nelle sue diversità (qualsiasi esse siano) e trovi un ambiente libero e stimolante? Come ottenere una macedonia nella quale il sapore, il colore e il profumo dei frutti che la costituiscono sia addirittura esaltato dal sapore, dal colore e dal profumo di altri frutti?

Dobbiamo lavorare sulla consapevolezza del nostro specifico, formarci in modo da strutturare e rendere solide le nostre scelte (il nostro sapore, il nostro colore, il nostro odore), in modo tale che l’incontro con chi è diverso sia occasione di confronto vero e profondo per entrambi e sappia innescare percorsi di sana contaminazione.

Ma su questo ci torneremo!!

 

pillola s8

Pillola M&S n° 8
La ZONA, snodo e motore di nuove strategie


Per vivere al meglio il nostro ruolo di “buoni cittadini”, per non sentirci dei don Chisciotte con l’ineluttabile sensazione di fallimento, per renderci
conto che molte sono le occasioni e gli strumenti che già stiamo sperimentando senza essercene accorti, è essenziale ritrovarsi in un contesto accogliente, circondati da leggerezza, passione e nuova pazzia: è la ricetta per riprendere a essere generativi!

Sì, stiamo proprio parlando della Zona, snodo e motore di nuove strategie: il Consiglio di Zona è il luogo dove condividere le letture dei bisogni del territorio e cercare risposte concrete e sostenibili; è quell’orchestra che trova la sua armonia grazie alla guida solida e autorevole dei suoi direttori, i Responsabili di Zona.

 

Pillola M&S n° 7
L’importanza del CONOSCERE la propria FRONTIERA
E ancora un pò di… PAROLE MAGICHE!
 
Quanto è importante la conoscenza, l’approfondimento, la cura delle relazioni! Perché il rischio è quello di raccontarci delle storie belle e appassionanti. Ma raccontarcele tra noi! Lo scoutismo è un grande gioco che può vivere perfettamente  anche  se non conosco la mia frontiera. Posso appassionare, ma non creo un senso di appartenenza; posso fare racconti Giungla che rimangono solo favole e non semino una condivisione delle storie che si snodano intorno a me; mi illudo di sperimentare nuovi percorsi, ma che girano solo intorno a me, nel piano che sta al di qua della vera frontiera.
 
Ricordate Salgari e le sue avventure? Erano ambientate in luoghi dove lui non era mai stato. Ma è riuscito a suggestionare i giovani! Salgari raccontava storie che parlavano delle frontiere, ma le aveva viste solo nelle fotografie.
 
Vogliano suggestionare o contaminarci?
 
Ecco il rischio del non conoscere, del non farsi toccare, del rimanere a guardare le fotografie, magari con la lente di ingrandimento (e siamo molto bravi a parlare, scrivere analisi dettagliate, documenti e progetti….), ma senza entrarci dentro.
Allora il giocare uno scoutismo che viva la frontiera come germoglio di crescita e cambiamento comporta un atteggiamento appassionato, curioso, determinato, intrigato e intrigante, ma con grande leggerezza e rispetto delle storie che vado a conoscere. E per usare le parole care a Papa Giovanni Paolo e a Papa Francesco, ci vuole coraggio (“non abbiate paura”), speranza (“non lasciatevi rubare la speranza”), fiducia e lungimiranza (“non cedete mai al pessimismo e allo scoraggiamento”).
 
E una sufficiente dose di pazzia!

 

Pillola M&S n° 6
SVILUPPO è ANDARE OLTRE

Se ti ci ritrovi nella colonna 1, prova l’antidoto giusto e forse ti tornerà il sorriso nel fare il Capo o il Quadro in Associazione! 

Limite

Antidoto

Il PAROLAIO – ha sempre ragione, vince con la retorica

La RELAZIONE

Il PARACULO – è sempre a posto, con tutte le carte in regola

La LEGGEREZZA e la VOGLIA di GIOCARE

Il NARCISO – si mette sempre in vista

Il FARE SQUADRA

Il CONTROLLORE – ha tutto sotto controllo

La FANTASIA

Il BUONISTA – difende acriticamente quanto fatto in passato

La COMPETENZA

 
 
 

Pillola M&S n° 5
La CULTURA dello sviluppo

L’attenzione al Mantenimento & Sviluppo deve permeare i progetti che, ai diversi livelli, AGESCI delinea. Certamente, come esplicitato nello Statuto, il luogo primo nel quale si coltiva la “cultura dello sviluppo” è la Zona e in particolare il Consiglio di Zona . Ancora una volta il ruolo del Capo Gruppo è fondamentale, è lo snodo che consente la corretta visione e condivisione delle problematiche.

 

Per “cultura dello sviluppo” si intende quella cura particolare che si deve avere:

  • nel coltivare le relazioni sia interne alla Zona sia esterne, nel territorio in cui si opera
  • nel condividere le difficoltà in ordine alla composizione del quadro capi o del reperimento dei ragazzi
  • nel delineare una visione e una strategia che vedano l’azione educativa sempre più incisiva e determinante.

 

 

Pillola M&S n° 4
La PAZIENZA è la virtù dei forti!

Progettare insieme vuol dire esercitare la pazienza di chi sa aspettare e rispettare i tempi degli altri. Ma non è un’attesa inutile: è un’attesa che implica conoscenza, affetto, supporto.

E’ una pazienza che costruisce, perchè è chiaro l’obbiettivo.

E’ una pazienza fiduciosa, perchè farò di tutto per arrivare in fondo, perchè ci tengo e ci arriverò. E non è la ricerca della perfezione, ma il desiderio di paziente umiltà di cambiamento.

 

 

Pillola M&S n° 3
Cosa intendiamo per CONDIVISIONE?

La condivisione è conoscenza (ho voglia di conoscere chi sta camminando con me), rispetto delle diversità, attenzione al parere degli altri, è farsi carico insieme.

Deve essere approfondita e appassionata, implica stare sul pezzo e riconoscere gli errori. Implica l’essere disponibili al cambiamento, in un atteggiamento di crescita culturale.

Ma la condivisione fine a se stessa è cosa sterile (e anche noiosa, a lungo andare!). Se non ci tengo all’altro, cosa mi interessa di quello che pensa? Forse solo per dirmi e convincermi che sono più bravo di lui! La condivisione senza corresponsabilità è cosa vuota. Corresponsabilità vuol dire essere insieme responsabili di una cosa, che dobbiamo raggiungere tutti insieme, ognuno col suo passo (la sua storia, le sue tradizioni, ecc). E se uno non ce la fa, ha un momento di stanchezza, ci si ferma tutti!

Dobbiamo costruire la cultura dello “scegliere insieme” e saper vivere fino in fondo la “correzione fraterna”.

 

Pillola M&S n° 2
Alcune parole magiche….

PASSIONE – “innamorati” della nostra Associazione

PAZIENZA – come il contadino che aspetta la fioritura dei germogli

LUNGIMIRANZA – con gli occhi che guardano lontano

SPERANZA – che è la certezza di un mondo migliore

LEGGEREZZA – non prendendoci troppo sul serio

CONDIVISIONE – non coltiviamo solo il nostro orticello privato!
 
  
 
Pillola M&S n° 1
Reclutamento adulti disponibili a diventare capi
 
Perché non provare a coinvolgere genitori del Gruppo o parrocchiani o ex capi abitanti nel territorio del vostro Gruppo?
 
Nelle esperienze già avvenute, gli adulti che hanno risposto positivamente sono stati seguiti dai Capi Gruppo in un percorso di avvicinamento allo scoutismo, anche mediante servizi sporadici nelle unità. Molto utile è risultata poi la partecipazione al Campo per Adulti di provenienza extrassociativa (CAEX).
Coi tempi ritenuti più adatti per ciascuna persona e sulla base della realtà della Co.Ca. e del Gruppo, si propone poi l’inserimento in Co.Ca. e l’assunzione di un incarico stabile di servizio con i ragazzi.