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Caratteristica del nostro stile di agire, va oggi manovrata con cautela, rispettando le norme sul contenimento del contagio. Concentrarsi su questo aspetto potrebbe essere di arricchimento nella vita famigliare (non deve fare tutto la mamma, o il papà) ma posso rendermi utile nella mura domestiche. A patto che sia un desiderio e non un obbligo. “Lo scout e la guida si rendono utili e aiutano gli altri.”
I vincoli cui siamo sottoposti oggi non ci permettono di compiere buone azioni come andare a fare la spesa per chi non può, senza esporci a numerosi rischi, sanitari e amministrativi. Però possiamo far sentire l’urgenza di essere catalizzatori di piccole buone idee: da “ti sei rifatto il letto questa mattina?” , sino ad arrivare a “hai cucinato tu la cena per la tua famiglia stasera?” Noi, come scout, possiamo anche diventare sentinelle di positività “diffusa”.
Servizio è essere per gli altri. È l’annullamento dell’io in favore del tu. È la fine del protagonismo: smetto di essere protagonista del mio agire, ma faccio sì che siano gli altri i protagonisti del mio essere. È rivoluzione (ri-volto lo sguardo agli altri). Oggi possiamo fare solo una cosa: fare i bravi.
Con le dovute precauzioni, iniziamo a lasciare messaggi di speranza, magari vicino alla buca delle lettere, in modo che nessuno debba toccare ma possa vedere la nostra visione positiva del mondo, nonostante le difficoltà siamo chiamati a cantare e a sorridere!! Ricordiamoci però che regalare un sorriso e speranza, non è servizio se forzato e non nato dal nostro sentire. Deve nascere da dentro di noi: e allora cerchiamo la gioia e la speranza (tipo io ascolto musica portoghese), e cerchiamo di raccontarla ai bambini e ai ragazzi. E poi, insieme a loro, di raccontarla a tutti.