Domenica 19/04 – Famiglie

Benedizione della mensa

Segno della croce.

Gesù risorto, ci hai mostrato che la parola definitiva sulla nostra esistenza è una parola di vita. Benedici e proteggi la nostra famiglia, i nostri amici e le persone che ci stanno a cuore e aiutaci a non dimenticarci di chi soffre. Amen.

Venerdì 17/04 – Branca R/S

Oggi è venerdì: tutti i novizi, le scolte e i rover della Regione Lombardia pregano insieme

Prenditi alcuni minuti in un angolo della casa.

Metti davanti a te un cero, una croce, il fazzolettone.

Prega così e poi rifletti in silenzio.

Alla fine in comunione con tutte le sorelle e i fratelli scout prega il Padre nostro e concludi con il segno della croce.

Ascolto: Dal vangelo Secondo Giovanni: «Il primo giorno della settimana, la mattina presto, Maria di Màgdala va verso la tomba, mentre è ancora buio, e vede che la pietra è stata tolta dall’ingresso. Allora corre da Simon Pietro e dall’altro discepolo, il prediletto di Gesù, e dice: “Hanno portato via il Signore dalla tomba e non sappiamo dove l’hanno messo!”. Allora Pietro e l’altro discepolo uscirono e andarono verso la tomba. Andavano tutti e due di corsa, ma l’altro discepolo corse più in fretta di Pietro e arrivò alla tomba per primo. Si chinò a guardare le bende che erano in terra, ma non entrò. Pietro lo seguiva. Arrivò anche lui e entrò nella tomba: guardò le bende in terra e il lenzuolo che prima copriva la testa. Questo non era in terra con le bende, ma stava da una parte, piegato. Poi entrò anche l’altro discepolo che era arrivato per primo alla tomba, vide e credette. Non avevano ancora capito quello che dice la Bibbia, cioè che Gesù doveva risorgere dai morti».

Rifletto:I tempi strani che stiamo vivendo ci stanno regalando un’opportunità straordinaria di andare all’essenziale delle cose.

Tempi in cui sperimentiamo fatiche e speranze, timori, slanci di generosità che si contrappongo a momenti di stanchezza profonda.

Sono tempi da assaporare, da vivere in consapevolezza. Tempi per riflettere anche su quel macigno che ci troviamo tra lo stomaco e il cuore. Don Tonino Bello scriveva così: «Vorrei che potessimo liberarci dai macigni che ci opprimono, ogni giorno: Pasqua è la festa dei macigni rotolati. È la festa del terremoto. La mattina di Pasqua le donne, giunte nell’orto, videro il macigno rimosso dal sepolcro. Ognuno di noi ha il suo macigno. Una pietra enorme messa all’imboccatura dell’anima che non lascia filtrare l’ossigeno, che opprime in una morsa di gelo; che blocca ogni lama di luce, che impedisce la comunicazione con l’altro. È il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell’odio, della disperazione, del peccato. Pasqua allora, sia per tutti il rotolare del macigno, la fine degli incubi, l’inizio della luce, la primavera di rapporti nuovi e se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adopererà per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, si ripeterà finalmente il miracolo che contrassegnò la resurrezione di Cristo».

Giovedì 16/04 – Capi e AE

Prenditi alcuni minuti in un angolo della casa. Metti davanti a te un vangelo, una croce, il fazzolettone.  

Ascolto: leggo dal vangelo secondo Giovanni 20,1-9 [la corsa dei discepoli] «La pietra era stata tolta».

Rifletto: C’è ancora buio, nel nuovo giorno e nel cuore, ma Maria di Magdala vede il sepolcro aperto e corre dai discepoli. È la mattina delle pietre rotolanti e dei discepoli in corsa. La corsa come accelerazione del racconto che dice preoccupazione, ansia, forse speranza. L’annuncio della risurrezione inizia a prendere corpo e si mischia con desideri, attese, sogni. Chiediti: cosa desideri? Che timori nutri? Quali sogni stai rincorrendo? Quali pensieri e sentimenti nel mio cuore?

Gesù è vivo e ci annuncia un nuovo modo di vivere.

Ricordati che devi risorgere.

Prego: Signore, tu hai detto io sono la via, la resurrezione e la vita, donami di passare la soglia del mio sepolcro, fammi camminare nella vita, di condividere gioia e speranza. Amen

Mercoledì 15/04 – Branca E/G

Oggi è mercoledì: tutti le guide e gli esploratori della Regione Lombardia pregano insieme

Cerco un posto tranquillo in casa. Prendo il mio fazzolettone.

Chiudo gli occhi per qualche momento.

Mi ricordo che con me oggi, nelle loro case, pregano tutte le guide egli esploratori della Lombardia.

Faccio il segno della croce e poi…

Ascolto: Dal vangelo secondo Giovanni: «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuol servire mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà».

Rifletto: I frutti sono belli da vedere e da gustare. Un albero pieno di frutti è uno spettacolo meraviglioso. Il frutto è la pienezza dell’albero, il senso dell’albero, la sua realizzazione. Gli alberi per produrre frutti hanno bisogno di acqua, di luce, sole e aria.

Dio è la nostra luce, Gesù acqua, aria e sole. Serve anche buona terra dove affondare le radici; buone azioni dove affondare la vita, dove costruire un mondo bello per noi e per gli altri. Un mondo dove tutti possano godere della bontà dei frutti. Serve anche un seme, cha dà la vita per tutto questo.

Prego: Signore, seme e vita, sii per me il giardiniere che accudisce all’albero della mia vita, perché io possa crescere e produrre frutti succosi, capaci di donare gioia e allegria.

Lunedì 13/04 – Branca L/C

Le domande degli adulti e dei bambini!

#unideaxte da AGESCI Zona Cremona Lodi, Gruppo Cremona 3

Le domande degli adulti e dei bambini!

La staff del Branco del Grande Fiume, con il prezioso aiuto del suo AE, propone ai bimbi video in cui, partendo dalle letture del Vangelo, si costruiscono importanti riflessioni.

Quanto sono importanti le domande dei bambini? Quanto le loro riflessioni sanno essere profonde? Quanto le domande dei bambini sono le stesse di quelle degli adulti, soprattutto in questo tempo?

Le domande dei bambini, profonde e vere, spesso sono in grado di aprire anche in noi capi grandi domande. Le cui risposte, sono proprio da costruire insieme, accogliendo i bimbi e le loro intuizioni.

Le domande dei bambini, nel momento (che poi passa) in cui le rivolgono agli adulti di riferimento, sono un aiuto per riattivare anche in noi le grandi domande di senso. È come se la loro ricerca appena sbocciata andasse a rivivificare la nostra. È una grande opportunità per gli adulti di mettersi alla scuola dei bambini, veri investigatori del mistero della vita.  https://www.topipittori.it/it/topipittori/ecco-casa-si-sta-cos%C3%AC

la voce della staff:
Ci tenevamo a condividere con voi l’attività che Don Ottorino propone: ogni domenica al branco viene mandato un video fatto da Don Ottorino che spiega ai bambini il Vangelo della Domenica. Esorta loro a prendere un impegno e a mandarci una foto o un video di quello che hanno fatto.
Per la Domenica delle Palme abbiamo chiesto ai lupi di fare un asinello: potevano scegliere la tecnica che preferivano.

I risultati, alcuni, sono quelli che vedete nelle fotografie allegate.

Foto Asinello 1

Foto Asinello 2

Foto Asinello 3

Visita https://lombardia.agesci.it/unideaxte/

Buona Pasqua!

Carissime e Carissimi,
a tutti Voi mandiamo il nostro più sentito augurio di BUONA PASQUA!

#agescilombardia #vicinidacasa

Domenica di Pasqua

Un momento di preghiera condivisa, con la tua famiglia e con tutti i fratelli e le sorelle scout della regione Lombardia.

È il giorno di Pasqua: Gesù è risorto, Gesù è il Signore della vita.

Prendi il vangelo, il fazzolettone, un panno bianco. Raduna la tua famiglia e ricorda, oggi, nella gioia della Pasqua pregano tutti gli scout del nostro gruppo con le loro famiglie.

Iniziamo

Segno della croce

Genitore: Alleluia! Gesù è risorto. Oggi è giorno di grande festa.

«Alleluia, è risorto!» si canta oggi. È la Pasqua di resurrezione di Gesù e siamo contenti di poterci dire: Buona Pasqua! Lo vogliamo ripetere con le parole degli antichi cristiani, ascoltatele con attenzione, ci collegano a una storia meravigliosa dei credenti di Gesù.

Genitore: «Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?».

Figlia: «La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto,

e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti.

Cristo, mia speranza, è risorto; e vi precede in Galilea».

Figlio: Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto.

Preghiamo insieme dicendo:

(tutti) Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo

Solista: Rendete grazie al Signore perché è buono,
perché il suo amore è per sempre.
Dica Israele: «Il suo amore è per sempre».
Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.


Solista: La destra del Signore si è innalzata,
la destra del Signore ha fatto prodezze.
Non morirò, ma resterò in vita
e annuncerò le opere del Signore.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo.

Solista: La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.

Questo è il giorno che ha fatto il Signore: Rallegriamoci ed esultiamo.

Cantiamo insieme: Alleluia (uno di quelli che conosciamo) mentre il più giovane della famiglia (se serve aiutato da un adulto) prende il panno bianco e lo porta alla finestra o lo appende a uno stipite della casa.

È un segno di luce, gioia e resurrezione.

Genitore: Concludiamo la nostra preghiera con le parole di Gesù

Tutti: Padre nostro…

Genitore: Ci benedica e ci accompagni Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.

Tutti: Amen.

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Benedizione della mensa (giorno di Pasqua)

Segno della croce

Capofamiglia: Signore Risorto, fonte di ogni bene e speranza benedici e proteggi la nostra famiglia, il nostro pasto, i nostri amici. Rendi il nostro cuore capace di accogliere e di condividere la gioia della Pasqua. Amen.

Sabato santo

Un momento di preghiera condivisa, con la tua famiglia e con tutti i fratelli e le sorelle scout della regione Lombardia.

È il giorno dedicato al silenzio e alla preghiera. Oggi non c’è liturgia nelle chiese.

Prendi il vangelo, il fazzolettone, una croce, una candela, un campanello.

Accordati con i tuoi famigliari:

  1. Scegliete un momento per questa preghiera Preparatevi spegnendo televisore, radio, computer, tablet, cellulari. Sarà un momento di silenzio anche digitale.
  2. Quando suonerai il campanello inizieranno 3 minuti di silenzio, 180 secondi.
  3. Dopo 3 minuti con un secondo colpo di campanello segnalerai che sono passati i 3 minuti in cui vegliamo Gesù nel sepolcro.

Iniziamo…

Accendi la candela e mettila vicino alla croce.

Genitore: Ascolta. Dal Vangelo di Giovanni

«Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto».

Figlio: Oggi Gesù è nel sepolcro, tutto tace. Solo il seme che muore può dare frutto

Suona il campanello. Iniziano i tre minuti di silenzio.

Ascolta il silenzio, il tuo respiro: Gesù è nel sepolcro.

Dopo 180 secondi suona il campanello.

Spegni il cero.

Fate tutti il segno della croce.

Un tempo per dirti che…sono già partiti

#untempoperdirtiche da AGESCI Zona Brimino, Comitato di Zona

UN TEMPO PER DIRTI CHE… SONO GIÀ PARTITI

Kublai Kan: Tutto è inutile, se l’ultimo approdo non può che essere la città infernale, ed è là in fondo che, in una spirale sempre più stretta, ci risucchia la corrente.
Marco Polo: L’Inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
Italo Calvino – Le Città invisibili

Giorno X di Quarantena, mi rifugio nella mia libreria per cercare di lenire l’apatia che quasi come un sintomo mi prende in questo momento di ‘deserto forzato’ che stiamo vivendo.  Un libro per ‘uscire’ e trovare un sentiero o una via che mi permettano di fare un po’ di strada (una sorta di hike casalingo). Ho bisogno di mettere in fila i pensieri, è forse giunto il momento di fare il mio punto della strada. Su consiglio di mia moglie prendo in mano questo libro di Calvino e…. inizio a viaggiare; Marco Polo è un buon compagno di viaggio, Kublai Khan un po’ meno, però non gli do molto peso; dopo qualche centinaio di passi su qualche sentiero verticale la testa inizia ad aprirsi. Arrivano le domande.

Come dare compimento a questo tempo? Come mantenere vivo il senso di comunità? Come rispondere alla mia promessa, ‘nell’aiutare gli altri in ogni circostanza’? Inizia la fatica, buon segno vuol dire che siamo al di fuori della mia ‘città protetta’, non riesco bene a capire in quale città invisibile io sia, non capisco se sia una città felice o una città triste, non ha ancora una forma. Fissate le domande andiamo avanti…

I bollettini della protezione civile e le riunioni via Zoom scandiscono il tempo, questa routine non aiuta molto. Ad ogni bollettino è come se sul mio zaino venissero aggiunti carichi. Sconforto. Le domande sono lì, non si muovono, però incominciano ad arrivare i primi pensieri. Li scrivo e cerco di capire come possano portarmi da qualche parte, magari più vicino alle risposte.
Il Libro si lascia leggere ma chiede un passo costante,  è proprio come quei tratti di sentiero tutti scalini, quando è meglio non guardare in su… Mi sento un po’ come il gran Khan desideroso di capire come e dove nascano le città che Marco Polo descrive, cerco soluzioni facili ma è evidente che Marco ha viaggiato tanto, ha visto tante città reali, e poi l’occhio di chi è in route da qualche giorno è più allenato a vedere le difficoltà della comunità.

Comunità! Riparto dalle Co.Ca. Sicuramente questo mi aiuterà più di un bollettino e più di una riunione su Zoom. Ed è così! I nostri capi sono già avanti sul sentiero, si sono rimboccati le maniche e sono già partiti.  I racconti delle attività create, i modi per raggiungere i ragazzi nelle loro case, le difficoltà nell’arrivare a tutti mi danno ossigeno; incomincio a mettere a fuoco, ho preso ‘la gamba’ del sentiero e si delinea un po’ il profilo di qualche città invisibile. 

Riunione Zoom. Si dibatte sul servizio dei singoli al di fuori dell’associazione. I nostri capi sono già avanti sul sentiero, ancora una volta… È bello incontrare queste sensibilità; la scelta di chi ha deciso di aiutare gli altri anche in questa circostanza senza polemica, senza la voglia di apparire semplicemente coniugando il verbo servire.

Mi sento più lontano da Kublai. Nel frattempo, ho fatto le mie scelte e forse, forse, ho capito come dare compimento a questo tempo. Rimane ancora il silenzio assordante dei numeri: quelli li senti ogni giorno di più. E come li affronti?  Questo è il colpo che ti ferma quando il rifugio lo vedi, là, lontano, e sai che è ancora lunga…

E proprio in questo momento, non ancora al rifugio, ma a libro praticamente finito Marco Polo è come se mi passasse la sua borraccia e, chiudendo il suo dialogo con il gran Khan, dice: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.

Ecco il Compimento. Ecco il Rifugio. Ecco la Pasqua.

Salice Scherzoso

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