Obiettivi condivisi, strategie comuni e azioni complementari
volte a favorire l’educazione dei ragazzi
MILANO – 29 GENNAIO 2021
Un protocollo che sancisce “fratellanza associativa” che promuova e stimoli azioni rivolte ai giovani per rafforzarne le competenze utili alla costruzione del loro futuro: questo, in estrema sintesi, l’obiettivo dell’accordo sottoscritto nei giorni scorsi da Croce Rossa Italiana Comitato Regionale Lombardia e AGESCI, Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani Regione Lombardia. Da una parte la CRI, attiva su tutto il territorio nazionale con azioni volte a coinvolgere i giovani sulle sfide umanitarie, sui temi sociali e di inclusione all’interno delle proprie comunità. Dall’altra parte AGESCI, impegnata nella formazione della persona secondo i principi e il metodo dello scautismo ideato da Baden Powell. Minimo comun denominatore delle due associazioni, già in partnership a livello nazionale, quello di porre in essere, e in sinergia secondo le proprie specificità, azioni volte alla “tutela della salute e della vita; la formazione del carattere della persona; lo sviluppo delle abilità manuali e della progettualità pratica; il servizio verso il prossimo e la comunità; la cultura di preparazione all’emergenza e attenzione all’ambiente; la lotta ai cambiamenti climatici; la lotta alle discriminazioni, la promozione di una cultura di non violenza e pace; la partecipazione associativa dei giovani come agenti di cambiamento”.
SVILUPPO DEL SINGOLO NELLA COMUNITA’
“La condivisione di un obiettivo sociale – si legge nel protocollo – costituisce per i giovani un utile strumento di crescita e maturazione nonché una positiva esperienza di vita, stimolo per relazioni e comportamenti sani e rispettosi verso gli altri e verso l’ambiente. L’educazione alla salute, alla pace, al servizio verso la propria comunità ed alla cooperazione internazionale rappresentano obiettivi fondamentali sia per uno sviluppo del singolo in quanto persona, sia per un apporto attivo in quanto cittadino”. CRI e AGESCI si sono quindi impegnati a “promuovere la collaborazione a livello regionale e territoriale per portare aiuto e supporto ai vulnerabili e alla popolazione, scambiarsi reciprocamente tecniche utili per il servizio; condividere attività e buona pratiche nel campo delle politiche giovanili, del sociale e della protezione civile; favorire l’educazione non formale dei giovani e la loro partecipazione attiva, sia all’interno della vita associativa sia all’interno della comunità sociale, al fine di aumentarne la padronanza e la responsabilità” mettendo in condivisione le risultanze delle rispettive attività di analisi dei bisogni territoriali e discutendo circa le decisioni strategiche da adottare”.
LA FORZA DI FARE RETE
“La gioventù di oggi sta affrontando un momento storico particolare dove l’individualismo è all’ordine del giorno – spiega Martina Bertoli, Vice Presidente Regionale CRI e Consigliere Giovane – Per questo motivo l’associazionismo giovanile ricopre un ruolo fondamentale e, di conseguenza, crediamo fortemente che la rete tra associazioni che si occupano di questo tema sia particolarmente strategica per poter essere efficaci nel supporto allo sviluppo dei ragazzi”.