Oggi è venerdì: tutti i novizi, le scolte e i rover della Regione Lombardia pregano insieme
Prenditi alcuni minuti in un angolo della casa.
Metti davanti a te un cero, una croce, il fazzolettone.
Prega così e poi rifletti in silenzio.
Alla fine in comunione con tutte le sorelle e i fratelli scout prega il Padre nostro e concludi con il segno della croce.
Ascolto: Dal vangelo Secondo Giovanni: «Betania era un villaggio distante circa tre chilometri da Gerusalemme: quando vi giunse Gesù, Lazzaro era nella tomba da quattro giorni. Molta gente era andata a trovare Maria e Marta per confortarle dopo la morte del fratello. Quando Marta sentì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece rimase in casa. Marta disse a Gesù: “Signore, se tu eri qui, mio fratello non moriva! E anche ora so che Dio ascolterà tutto quello che tu gli domandi. Gesù le disse: “Tuo fratello risorgerà”. Marta rispose: “Sì, lo so; nell’ultimo giorno risorgerà anche lui”. Gesù le disse: “Io sono la risurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se muore, vivrà; anzi chi vive e crede in me non morirà mai. Credi tu questo?”. 27Marta gli disse:” Signore, sì! Io credo che tu sei il Messia, il Figlio di Dio che deve venire nel mondo”. Detto questo, Marta andò a chiamare di nascosto Maria, sua sorella: “Il Maestro è qui e ti chiama”. Appena Maria lo seppe si alzò e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Maria giunse dove era Gesù, e lo vide. Allora si inginocchiò ai suoi piedi e disse: “Signore, se tu eri qui, mio fratello non moriva”. Quando Gesù vide Maria che piangeva, e vide piangere anche quelli che erano venuti con lei, fu scosso dalla tristezza e dall’emozione. Gesù domandò: “Dove l’avete sepolto?”. Risposero: “Signore, vieni a vedere”. Gesù si mise a piangere. Allora la gente disse: ‘Guarda come gli voleva bene!’. Allora Gesù, soffrendo di nuovo per la commozione, giunse alla tomba. Era scavata nella roccia e chiusa con una pietra. 39Gesù disse: “Togliete la pietra!” Marta, sorella del morto, osservò: “Signore, da quattro giorni è lì dentro; ormai puzza!” Gesù replicò: “Non ti ho detto che se credi vedrai la gloriosa potenza di Dio?”. Allora spostarono la pietra. Gesù alzò lo sguardo al cielo e disse: “Padre, ti ringrazio perché mi hai ascoltato. 4Lo sapevo che mi ascolti sempre. Ma ho parlato così per la gente che sta qui attorno, perché credano che tu mi hai mandato”. Subito dopo gridò con voce forte: “Lazzaro, vieni fuori!”. Il morto uscì con i piedi e le mani avvolti nelle bende e con il viso coperto da un lenzuolo. Gesù disse: “Liberatelo e lasciatelo andare”».
Rifletto:Le mani verificano la consistenza delle cose, dei materiali. Tocco un muro, sfioro il cuscino sul divano, pizzico la corda di una chitarra. È concreto, lo vedo, lo sento, lo tocco.
È così per le sorelle di Lazzaro. Possono dopo la morte, sentire di nuovo la vita nel corpo del fratello. Con le mani si esplora ma anche si sostiene, si aiuta. Non a caso si dice: «Puoi darmi una mano?».
Tatto, il senso del toccare, significa anche discrezione, finezza. Dire e fare le cose senza ferire o creare dispiacere agli altri. Chiedersi cosa posso fare per aiutare nel concreto e realizzarlo con discrezione.
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