Giovedì Santo

Un momento di preghiera prima di cena condivisa, con la tua famiglia e con tutti i fratelli e le sorelle scout della regione Lombardia.

Servono alcuni minuti.

Prepara il tavolo dove cenerete di famiglia, apparecchia la tavola e in un angolo metti il vangelo, il fazzolettone, una croce, un pane (da benedire e spezzare) e una ciotola con acqua calda e qualche goccia di profumo.

Quando tutti siete radunati, chiedi di chiudere gli occhi per qualche momento. Ci ricordiamo così che con noi oggi, nelle proprie case, pregano tutti gli scout della nostra regione.

Iniziamo…

Segno della Croce

Genitore: Il Giovedì santo è il giorno dell’intimità e della tenerezza. Gesù è nel Cenacolo insieme ai suoi apostoli. Prima di essere arrestato, vive la cena pasquale, la sua Ultima Cena facendo il dono dell’Eucarestia, la sua Presenza in mezzo a noi, e lava i piedi dei suoi amici. Nella nostra casa vogliamo rivivere gli stessi doni e avere gli stessi sentimenti.

Figlio: Ascoltiamo. Dal Vangelo secondo Giovanni:

«Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto.

Interrompiamo la lettura del Vangelo e ogni membro della famiglia

si bagna i polsi e la fronte con l’acqua profumata.

È un gesto simile alla lavanda dei piedi,

è un gesto di ospitalità, di accoglienza dell’altro.

Quindi si riprende la lettura del Vangelo.

Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché́ anche voi facciate come io ho fatto a voi. In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica. Non parlo di tutti voi; io conosco quelli che ho scelto, ma deve compiersi la Scrittura: Colui che mangia il mio pane ha alzato contro di me il suo calcagno. Ve lo dico fin d’ora, prima che accada, perché, quando sarà avvenuto, crediate che Io Sono. In verità, in verità io vi dico: chi accoglie colui che io manderò accoglie me; chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato».

Breve momento di silenzio. Si può accompagnare con della musica in sottofondo (per esempio: Andante from Antonio Vivaldi Concerto a due Chori in B-flat Major “Con Violino discordato”, lo trovi su You tube: https://www.youtube.com/watch?v=Wdnn4lYvmcQ)

Solista
Gesù non ci ha amato teoricamente o con belle parole, ma anzitutto donando se stesso. Questo è ciò l’evangelista Giovanni vuole far percepire alla sua comunità, sostituendo addirittura il brano dell’istituzione dell’Eucarestia con il racconto della Lavanda dei piedi. Gesù compie un gesto di attenzione profonda verso i suoi discepoli. Possiamo farlo anche noi, un gesto di attenzione verso uno della mia famiglia con cui in questi giorni condividiamo tutto. Con una telefonata a una persona sola o lontana. Scrivere a un amico. E quanto sapremo inventarci. Così mettere in pratica la parola di Gesù: “Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri”.

Ripetiamo insieme: Ascoltaci Signore

  • Signore, ti chiediamo di tenere vivo il desiderio di ricevere il tuo Corpo, anche se non possiamo farlo. Ascoltaci o Signore
  • Signore, ti affidiamo le persone in difficoltà, quelle che conosciamo e quelle di cui non sappiamo nulla. Ascoltaci o Signore
  • Signore, ti ringraziamo per chi in questo difficile periodo sta spendendo la sua vita per il bene degli altri. Ascoltaci o Signore

Genitore: Ora concludiamo la nostra celebrazione, invocando la benedizione del Signore sulla nostra famiglia e su questo pane che poi mangeremo durante la cena. Traccia un segno di croce sul pane

Tutti: Padre nostro.

Genitore: Ci benedica e ci accompagni Dio onnipotente Padre e Figlio e Spirito Santo.
Tutti: Amen.