Venerdì santo

Un momento di preghiera condivisa, con la tua famiglia e con tutti i fratelli e le sorelle scout della regione Lombardia.

Gesù consegna la sua vita nelle mani di Dio per la salvezza di tutti e la consegna tra le braccia di una croce. La croce da strumento di morte, diviene albero di vita il cui frutto è l’amore di Dio. Gesù è il frutto di una vita data in dono.  

Proponiamo di pregare con alcune tappe della Via Crucis di Gesù.

Prendi il vangelo, il fazzolettone, una croce e una candela. Quando tutti siete radunati, chiedi di chiudere gli occhi per qualche momento. Ci ricordiamo così che con noi oggi, nelle proprie case, pregano tutti gli scout della nostra regione.

Iniziamo…

Accendi la candela

Segno della Croce

Gesù condannato a morte e caricato della croce

Ascolta dal Vangelo

Genitore: «Pilato replicò: “Che farò dunque di quello che voi chiamate il re dei Giudei?”.

Ed essi di nuovo gridarono: “Crocifiggilo!”. Ma Pilato diceva loro:” Che male ha fatto?”. Allora essi gridarono più forte: “Crocifiggilo!”: E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso».  (Mc 15, 12-15)

Figlio: «Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota» (Gv 19,17).

Genitore: Pilato, hanno consegnato Gesù, il figlio di Dio, nelle tue mani: cosa ne hai fatto?

PILATO: È stato il processo più difficile della mia vita: quell’uomo mi aveva colpito eppure il mio cuore era tormentato dalle grida di tutta quella gente. Mi aveva parlato di verità, di libertà: si vedeva che era un uomo speciale e questo non mi lasciava tranquillo.

Genitore: Di cosa avevi paura?

PILATO: Temevo di perdere la mia posizione, sapevo che se l’avessi lasciato continuare, per me sarebbe stata la fine. Mi sembrava di essere una bandierina al vento. Da un lato più lo guardavo e più capivo che dietro il suo silenzio c’era qualcosa di grande, come un nuovo modo di amare, ma dall’altro quelle grida erano così forti…mi stordivano, erano così tante e insistenti…forse avevano ragione loro, mi dissi. Il mio cuore era diviso, ma ho dato retta alla folla: “sia crocifisso!”.

Preghiamo insieme: Signore Gesù, a volte il mio cuore è diviso. Una voce mi fa capire ciò che è più giusto, un’altra, per comodità o pigrizia, mi dice di lasciare perdere, di fare altro. Aiuta me e tutti ad ascoltare la tua voce. E a scegliere di fare il bene, oggi, adesso, in questa situazione. Anche quando costa fatica.

Gesto: Porta le mani alle orecchie e in silenzio, ascolta quello che riesci: dal battito del tuo cuore ai suoi leggeri dell’esterno. Ascolta.

Gesù incontra Maria, sua mamma e le donne di Gerusalemme

Ascolta dal Vangelo

Figlio: «Giunsero sua madre e i suoi fratelli e, stando fuori, lo mandarono a chiamare. Tutto attorno era seduta la folla e gli dissero: “Ecco tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle sono fuori e ti cercano”. Ma egli rispose loro: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”. Girando lo sguardo su quelli che gli stavano seduti attorno, disse: “Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre”». (Mc 3,31-34)

Genitore: «Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse:” Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli”». (Lc 23, 27-28)

Figlio: Maria, Gesù ha vissuto con te per tanti anni… qual è il ricordo più bello di questo lungo periodo?

MARIA: Di ricordi belli ce ne sono tanti… Azioni, sguardi, parole pieni dell’amore di Dio che ci univa. E anche quelle volte in cui, sin da piccolo, faceva cose che io non riuscivo a capire, sapevo che dovevo avere fiducia in Lui. Il giorno in cui avrei capito ora è arrivato: si trattava di attendere, con cuore umile, paziente e fedele.

Voce: quando l’hai incontrato con quella croce sulle spalle come hai fatto ad avere fiducia?

MARIA: Non è stato semplice: lo vedevo soffrire così tanto. Ma ho scelto di essere lì per accompagnarlo in silenzio come avevo fatto tante volte, nella preghiera, nell’ascolto della sua parola, nei momenti in cui anche lui obbediva alla volontà di suo Padre. Mentre lo guardavo mi sono tornate in mente le parole che l’angelo mi aveva detto tanto tempo prima: «Non temere, Maria, sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo… nulla è impossibile a Dio».

Preghiamo insieme: Ti ringraziamo per chi ci è sempre vicino: dona loro un cuore fedele come quello di Maria capace di accompagnarci nei momenti di gioia e in quelli difficili. Dona a tutti di avere qualcuno accanto su cui poter contare e con cui condividere ciò che accade ogni giorno. Non siamo soli perché l’amore di Dio e la figura di Maria, mamma di Gesù ci consola.

Gesto: Chiudo gli occhi per un attimo e poi guardo chi mi sta accanto, lo guardo negli occhi pensando allo sguardo di Gesù sulle persone.

Gesù è aiutato da Simone di Cirene

Ascolta dal Vangelo

Genitore: «Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù».  (Lc 23,26)

Figlio: Simone, è davvero molto strano: con tutte le persone che c’erano proprio a te che sei straniero è stato chiesto di aiutare Gesù?

SIMONE: Hai detto bene! Mi sono ritrovato in mezzo a quella folla impazzita mentre tornavo dal campo: io non conoscevo bene nessuno di loro, nemmeno Gesù. Di lui, però, avevo sentito molto parlare, certo: dicevano che aveva una buona parola per tutti, che non faceva distinzioni tra giudei e pagani, tra credenti e non credenti… uno disponibile, insomma. Una persona diversa insomma… non era facile incontrare una persona così, che non ti giudicasse solo perché non eri “dei suoi”.

Figlio: Hai la sua croce sulle spalle: non avevi paura che ti avrebbero condannato insieme a lui?

SIMONE: Certo, la paura c’era e poi, a volte, lo straniero è visto con un po’ di sospetto… Ma poi mi sono reso conto che quell’uomo che mi camminava davanti non era poi così sconosciuto: forse era il Figlio di Dio eppure aveva l’aspetto di un povero, di tanti di noi che ancora faticavano a inserirsi. Quella croce all’inizio l’avevo dovuta prendere un po’ per forza, ma, passo dopo passo, sentivo che il mio cuore si stava aprendo. L’incontro con quel Gesù, con il suo sguardo mi ha cambiato.

Preghiamo insieme: Anche tu, Gesù, hai avuto bisogno di qualcuno che ti aiutasse

E hai trovato Simone che ha accettato di farlo. Rendi il nostro cuore capace Di vedere i bisogni di chi ci sta vicino E di accogliere l’invito ad essere disponibili.

Gesto: Guarda le tue mani, guarda il palmo della tua mano aperta e domandati: «Cosa ho fatto per chi mi sta vicino?». Chiudi la tua mano e domandati: «Quando ho detto di no a chi mi chiede o chiedeva aiuto?»

Gesù inchiodato muore in croce

Ascolta dal Vangelo

Figlio: «Quando giunsero al luogo detto Cranio, là crocifissero lui e i due malfattori, uno a destra e l’altro a sinistra, Gesù diceva: “Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”». (Lc 23, 33-34)

Genitore: «Gesù dando un forte grido, spirò. Il velo del tempio si squarciò in due, dall’alto in basso. Allora il centurione che gli stava di fronte vistolo spirare in quel modo disse: “Veramente quest’uomo era Figlio di Dio”». (Mc 15, 37-39)

Figlio: In mezzo a due malfattori: ma qual è la tua colpa?

GESÙ: La mia condanna la potete leggere appesa alla croce. Sono stato crocifisso perché ho dichiarato di essere il Figlio di Dio ed ho portato agli uomini il vangelo, la buona notizia di Dio che è papà.

Figlio: Spiegami le parole che hai detto agli uomini che ti hanno messo in croce.

GESÙ: Ancora non capisci? Il mio cuore batte come quello del Padre… e neppure il peccato, anche il più grande, gli fa cambiare idea. È un cuore che perdona, sempre, i miei crocifissori, i malfattori e anche te… se tu lo vuoi.

Figlio: Mi hanno raccontato che, dopo che tu sei morto, un uomo, un soldato di Roma disse: “Veramente quell’uomo era Figlio di Dio!”. Cosa vuol dire questo, cosa ha visto in te?

GESÙ: Ha visto in me il cuore di un figlio che ha imparato da suo Padre ad amare. Dio non ama solo i suoi amici o chi lo può ricambiare. Egli ama ciascuno in modo particolare, chiunque esso sia. Io sono stato amato di questo amore ogni giorno. Morendo ho voluto comunicare che il mio cuore ama ciascuno e quando uno ama è disposto a donare la vita.

Gesto: Guardiamo in silenzio il crocifisso che è sul tavolo e gustiamo l’amore con cui Gesù ci ha amato.

Preghiamo insieme: Ti ringraziamo, Gesù, perché ci doni sempre il tuo perdono. Fare del nostro meglio in ogni circostanza vuol dire anche riconoscere quando abbiamo sbagliato, siamo stati egoisti sapendo che tu, Gesù, ci vieni incontro per primo. Donaci di riconoscere con sincerità i nostri sbagli e di capire che tu ci ami così come siamo.

Genitore: Concludiamo pregando con le parole di Gesù al Padre, quella che ci ricorda l’amore di Dio e il nostro essere fratelli anche con coloro che sono lontani

Tutti: Padre nostro…

Si conclude in silenzio.